martedì 20 maggio 2014
martedì 8 aprile 2014
lunedì 7 aprile 2014
Elezioni Comunali: i nostri candidati al Consiglio Comunale
La lista Progetto Per Uboldo - CentroSinistraUnito dopo il candidato Sindaco Luca Saibene presenta la squadra dei candidati consiglieri comunali.
La lista è composta, come annunciato in occasione della nascita del nostro gruppo, da 8 donne e 8 uomini, tanti giovani e una età media complessiva di 42 anni.
Si tratta di un mix ben calibrato di donne e uomini di diversa provenienza, con una forte rappresentanza della società civile uboldese.
Una lista con tanto entusiasmo, competenza e voglia di cambiare Uboldo.
Nelle prossime settimane pubblicheremo i profili dei singoli candidati e comunicheremo tutte le occasioni di incontro e, soprattutto, di confronto con le donne e gli uomini di Progetto Per Uboldo - CentroSinistraUnito.
lunedì 10 marzo 2014
La nota sui lavori parlamentari della settimana dal 3 al 7 Marzo dell'On. Titti Di Salvo
Tutta la
settimana è trascorsa nell’esame, dentro e fuori l’aula, della legge
elettorale, i cui contenuti sono stati interamente definiti nell’accordo
extraparlamentare tra Renzi e Berlusconi, sia nella prima versione, l’Italicum,
che nella seconda il semi-italicum, quel sistema cioè totalmente opposto
previsto per l’elezione della Camera e quella del Senato.
L’accordo
raggiunto serve a prolungare la legislatura e dunque la vita del Governo Renzi
e aggiunge ad una pessima legge elettorale, il paradosso costituzionale di un
sistema maggioritario per l’elezione della Camera e di un sistema proporzionale
(il Consultellum) per il Senato nel caso in cui per qualunque ragione si
arrivasse al voto prima della modifica costituzionale del bicameralismo, dunque
il contrario di quanto indicato dalla Corte.
Più volte
abbiamo motivato le ragioni del nostro giudizio fortemente negativo
sull’Italicum che riduce la democrazia:
- con il
muro delle soglie di sbarramento così alto da avere pari solo in Turchia (8 %)
- con il
paradosso di coalizioni che godono dei voti dei partiti più piccoli per
ottenere il premio di maggioranza senza che agli stessi venga riconosciuta
rappresentanza
- con una
soglia per avere diritto al premio di maggioranza, il 37 %, a nostro avviso
molto al disotto delle indicazioni della Corte
- con
liste bloccate che perpetuano la mancanza di scelta da parte degli elettori dei
propri rappresentanti
- con
meccanismi che determineranno certamente la riduzione della presenza delle
donne in Parlamento poiché con l’Italicum saranno i capilista e i primi delle
liste bloccate ad essere eletti e siccome la legge prevede che la sequenza
nelle liste sia 2 persone di un sesso e poi una persona di sesso diverso
l’effetto di riduzione è certo. E il paradosso è che ciò avverrà ad opera del
Parlamento con il tasso più alto di presenza femminile.
martedì 4 marzo 2014
La nota sui lavori parlamentari della settimana dal 24 al 27 Febbraio dell'On. Titti Di Salvo
Premessa
Dopo il primo voto di fiducia al Senato, ad un anno dalle elezioni
politiche, la Camera martedì scorso ha votato la fiducia al Governo Renzi
che è stato al centro dell’attenzione politica e degli atti parlamentari nella
settimana: dalla discussione sulla sua formazione, a quella sulla sua
composizione, sulla sua prospettiva politica, sul doppio binario tra
l’alleanza del Pd con Ncd per governare e con Berlusconi per la legge
elettorale.
Sinistra ecologia e libertà non ha dato la fiducia al nuovo Governo per
tutte le ragioni che abbiamo già ricordato nella Nota settimanale della scorsa
settimana e che sono nominate nei diversi interventi (in allegato) pronunciati
nella discussione generale e nella dichiarazione di voto finale.
Ma vale la pena ricordare la ragione principale del nostro dissenso legata
alla convinzione che al Paese serva una politica che il governo di larghe
intese, in qualunque versione e sotto qualunque guida, non è strutturalmente in
grado di realizzare: non ci sono scelte oggettive che vanno realizzate al
meglio ma visioni diverse e alternative sull’uscita dalla crisi. Al paese serve
un intervento pubblico per creare lavoro e mettere in sicurezza il paese
finanziato da un fisco equo e progressivo che redistribuisca la ricchezza, non
serve un nuovo intervento sulle regole del mercato del lavoro. Al paese serve
un nuovo welfare e anche il reddito minimo per garantire autonomia alle persone
e non il taglio lineare delle politiche pubbliche (salute scuola pensioni
asili) che è cosa diversa dal taglio agli sprechi, ecc.
Cécile Kyenge non è neppure sottosegretaria. Alcune riflessioni di Marco Pozzi*
Cécile Kyenge non è neppure sottosegretaria
"senza portafoglio"; è sparito anche il ministero
dell'integrazione. Come si può leggere sul blog di Gad Lerner, che ha
coordinato gli interventi in occasione della presenza del Ministro Kyenge a
Saronno un mese fa". Le sottosegretarie sono in tutto solo 9,
scandalosamente poche. E spiace che fra loro non compaia Cécile Kyenge: un
governo serio le avrebbe chiesto di proseguire l’impegno intrapreso da ministra
sull’integrazione e la cittadinanza. Se anche la manderanno al Parlamento
europeo, non sarà la stessa cosa".
Non vi è, poi, nessun ministero o
sottosegretario per politiche di genere e pari opportunità, come era
stato con il Governo Letta e, prima, con il governo Monti (Andrea Riccardi ministro
per la cooperazione internazionale
e l'integrazione).
Vi è, quindi, sui diritti civili un indubitabile “abbassamento” di intenzione ed attenzione e,
al di là delle dichiarazioni, non so quanto spazio verrà dedicato nel programma
(che non si è ancora visto) e negli atti concreti.
L’Altra Europa per Tsipras nel Saronnese
Saranno raccolte anche nel Saronnese le firme per la presentazione
della lista “L’altra Europa per Tsipras”.
E' nata, dall’aggregazione di alcuni cittadini,
comitati, partiti e movimenti, l’idea di appoggiare la corsa del leader
dell’aggregazione greca Syriza (25% alle ultime elezioni elleniche) alla
presidenza della Commissione Europea, in occasione delle elezioni europee del
prossimo 25 maggio.
La formazione nasce dall’appello di alcuni intellettuali, che si oppongono alla politica di austerità delle autorità europee per rilanciare l’Europa dei diritti dei cittadini: democrazia, inclusione sociale ed un’economia che non strangoli i cittadini sono i tre cardini del programma de “L’altra Europa per Tsipras”, contenuto in un sintetico ma incisivo appello del leader greco anti-austerità.
La formazione nasce dall’appello di alcuni intellettuali, che si oppongono alla politica di austerità delle autorità europee per rilanciare l’Europa dei diritti dei cittadini: democrazia, inclusione sociale ed un’economia che non strangoli i cittadini sono i tre cardini del programma de “L’altra Europa per Tsipras”, contenuto in un sintetico ma incisivo appello del leader greco anti-austerità.
Un appello raccolto da cittadini e organizzazioni dal basso, che
stanno in questi giorni proponendo candidature per le cinque circoscrizioni
elettorali presenti in Italia, dove – dai primi giorni di marzo a metà aprile -
andranno raccolte 150.000 firme a sostegno della lista nazionale.
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