martedì 4 marzo 2014

Cécile Kyenge non è neppure sottosegretaria. Alcune riflessioni di Marco Pozzi*

Cécile Kyenge non è neppure sottosegretaria "senza portafoglio"; è sparito anche il ministero dell'integrazione. Come si può leggere sul blog di Gad Lerner, che ha coordinato gli interventi in occasione della presenza del Ministro Kyenge a Saronno un mese fa". Le sottosegretarie sono in tutto solo 9, scandalosamente poche. E spiace che fra loro non compaia Cécile Kyenge: un governo serio le avrebbe chiesto di proseguire l’impegno intrapreso da ministra sull’integrazione e la cittadinanza. Se anche la manderanno al Parlamento europeo, non sarà la stessa cosa".
Non vi è, poi, nessun ministero o sottosegretario  per politiche di genere e pari opportunità, come era stato con il Governo Letta e, prima, con il governo Monti (Andrea Riccardi ministro per la cooperazione internazionale e l'integrazione).
Vi è, quindi, sui diritti civili un indubitabile  “abbassamento” di intenzione ed attenzione e, al di là delle dichiarazioni, non so quanto spazio verrà dedicato nel programma (che non si è ancora visto) e negli atti concreti.
Forse perché considerati poco “utili” addirittura “inutili”, come si può leggere su vari commenti apparsi in questi giorni nella “rete”?
Si è letto di critiche da parte della destra alla Kyenge per aver speso troppo nei suoi viaggi:  non so quanto sia vero, di sicuro la "Lega Nord per l'Indipendenza della Padania" sarà molto soddisfatta, visti gli innumerevoli insulti a lei tributati e l'atteggiamento tenuto anche a Saronno.
E’ il caso di ricordare, ad esempio, la dichiarazione di Matteo Salvini, quando era vicesegretario federale del Carroccio, “.. Ministero dell'Integrazione. Un ente inutile, costoso, una fabbrica dell'ipocrisia. Secondo voi la Lega trova 500.000 cittadini pronti a firmare un referendum che abolisca questo ministero?".
Non hanno fatto in tempo a raccogliere le firme, ma il risultato è stato ottenuto: il ministero è stato abolito.
Il governo del fare può ben dire, su questo, FATTO! Fatti, non parole, Una “riforma” ancor prima di partire!
Certo un ministero senza portafoglio conta molto poco, se poi si aggiungeva la mancanza di coordinamento e poca collaborazione, ma almeno i ministri precedenti  potevano fare una battaglia culturale per mettere al centro dell’attenzione dello stesso Governo e dei cittadini la questione del governo dei flussi migratori con tutto ciò che è connesso: cittadinanza, abolizione del reato di immigrazione clandestina, il superamento dei CIE, ecc.
Ora, dopo la nomina dei Sottosegretari, si è saputo che queste deleghe sono state date direttamente alla Presidenza Consiglio, quindi direttamente sotto il “controllo” del Presidente: vedremo cosa vorrà o potrà fare. Il Presidente del Consiglio può ben dire che “ci pensa lui”,  avendo messo lì sottosegretari a lui molto vicini, ma il dubbio che emerge subito è che questi argomenti passino in seconda fila perché meno “urgenti”. Non dobbiamo aspettare la prossima tragedia.
Certo Renzi ha accennato, nel suo discorso di presentazione alla Camere, ad una legge sulla cittadinanza legandola ad un percorso scolastico (non so quanto lungo): vedremo cosa verrà fuori con una maggioranza uguale a quella precedente, con la presenza di una destra che dovrà tenersi in concorrenza con quella fuori dal governo e non spingersi a “sinistra”. Sul reato di immigrazione clandestina e sulla legge Bossi-Fini il Ministro dell’Interno Alfano ha già detto che non si tocca nulla.
Non so quanta battaglia culturale potrà essere fatta dai Sottosegretari alla Presidenza a cui è stata date questa competenza con queste premesse.
Questi non sono evidentemente argomenti specificamente “civici” (come qualcuno potrebbe osservare) ma il fatto di esserci impegnati su un argomento come quello della Cittadinanza Simbolica ci deve portare non solo ad osservare da lontano come andrà avanti ma anche a chiedere strumenti e decisioni adeguati, oltre che da un punto di vista politico anche da un punto di vista culturale.
Marco Pozzi
* Responsabile Sinistra Ecologia Libertà Saronno

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