sabato 26 gennaio 2013

27 gennaio 1945 – 27 gennaio 2013 - Giorno della Memoria

27 gennaio 1945 – 27 gennaio 2013
Giorno della Memoria
 
In ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti

La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati».
Le lezioni del passato sono occasione di riflessione sulle contraddizioni e sulle speranze del nostro tempo, evitando la retorica commemorativa della "celebrazione" che produce semplificazione e banalizzazione (del male).
L'Italia di Mussolini è stata pienamente responsabile di quanto è accaduto.
Le leggi razziali del 1938 promulgate dal fascismo, la persecuzione conseguente messa in atto dal regime, il meccanismo burocratico e organizzativo di distruzione e di spoliazione dei diritti, dei beni e delle vite dei cittadini ebrei culminato nella loro deportazione nei lager nazisti - assieme ad oppositori politici, disabili, rom, omosessuali, asociali.
Il complesso sistema dei campi rappresentava un universo concentrazionario dove lo sterminio era diventato industria, azione pianificata in tutti i suoi atroci elementi: l'architettura, il lessico, la simbologia visuale dei triangoli colorati, l'assegnazione di un numero che annullava l'essere umano costituendo una nuova identità; "la soluzione finale della questione ebraica" e di tutti gli altri che il nazismo considerava "inferiori" in nome dell'arianesimo.
Scrisse Salvatore Quasimodo: "Da quell'inferno aperto da una scritta bianca: 'Il lavoro vi renderà liberi' uscì continuo il fumo".
In quel fumo era stata trasformata l'esistenza di una moltitudine di donne, uomini, bambini.
Mai più. Tutto questo mai più. Per far sì che queste barbarie non si ripetano occorre conoscere, capire e sentire; studiare e vedere i luoghi della memoria. Storia e memoria sono risorse fondamentali per l'umanità, permettono di utilizzare il passato per capire il presente. La memoria è l'esperienza del vissuto, porta il passato nel presente, impedisce l'oblio.
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I Circoli del PD e di SEL di Uboldo, nel ricordare i milioni di persone vittime della sofferenza e  delle atrocità dell’Olocausto non possono fare a meno di condannare, gridando VERGOGNA!, nei confronti di tutti coloro che fanno un uso improprio attraverso paragoni e accostamenti  tra quell’immane tragedia e vicende attuali, dimenticando o VOLENDO CANCELLARE la realtà storica. 
Ci sono persone, rappresentanti di importanti Organizzazioni Politiche, che hanno perso il senso della ragione e il limite oltre cui non è possibile spingersi, se non dimostrando di avere perso di vista la realtà e il contesto in cui si vive.
Rispettare, Ricordare, Trasmettere alle generazioni future il ricordo dell’Olocausto per impedire che si possa ripetere è possibile solo se si da il giusto peso e la giusta dimensione storica alle vicende avvenute.

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