venerdì 8 ottobre 2010

Oggi tutti in piazza, per la scuola pubblica!

Immagine tratta dal sito nazionale di SEL
Oggi non è un giorno come gli altri per i milioni di ragazzi che frequentano le nostre scuole. Oggi non è un giorno come gli altri per i ricercatori, gli insegnanti, il personale ATA di questo paese.
Oggi le piazze si sono riempite della rabbia di centinaia di migliaia di persone che si sono mobilitate per dire no allo scempio in atto sulla scuola pubblica. Sinistra Ecologia e Libertà c’era, al fianco dei sindacati studenteschi e delle organizzazioni studentesche impegnate in questo momento cruciale di lotta, c’era con il suo forum nazionale sui saperi (Sapere è Libertà), c’era con la forza delle sue idee. A fronte di una crisi economica mondiale devastante tutti i paesi occidentali rilanciano sull’investimento strategico sul sapere, sulla ricerca, tutti tranne la nostra Italia impegnata apparentemente solo a far cassa. Eppure continuiamo a stanziare 23 miliardi per spese militari, 5 miliardi per “grandi opere” come il ponte sullo stretto, milioni e milioni di euro per la scuola privata e paritaria.
Intanto le nostre classi sono sovraaffolate, gli edifici fatiscenti, i precari licenziati, le eccellenze del giardino d’Europa sradicate.
Si maschera dietro l’idiozia della propaganda, vedere alla voce grembiule o lotta al bullismo, lo smantellamento dell’unico sistema in grado di garantire formazione, democrazia e libertà ad un paese: l’istruzione pubblica.
Il Forum dei Saperi di sel è sceso in piazza oggi con gli studenti delle scuole superiori per chiedere a gran voce la cessazione di questo scempio e richiediamo:
- a fronte di spese annue altissime a carico delle singole famiglie, per es. 400 euro per libri di testo, trasporti, tasse scolastiche, un sistema serio e rigoroso di welfare studentesco, che si traduca in un investimento reale a partire dalle borse di studio.
- la cessazione immediata dei tagli a carico del personale docente, perchè una reale politica di accrescimento della qualità passa in primo luogo da investimenti seri.
- il ripristino dei fondi per gli insegnanti di sostegno, e il ritiro del tetto del 30% per studenti migranti nell’ottica di una seria politica di inclusività all’interno della scuola.
- un fondo speciale per l’edilizia scolastica per far fronte ad una e vera e propia emergenza nazionale che vede migliaia di edifici fatiscenti e non a norma frequentati ogni giorno da noi ragazzi e dai nostri insegnati.
Questi punti riassunti sono solo alcune richieste minime, prioritarie e urgenti per salvare un sistema scolastico sfasciato dai tagli. Ma Sel non rinuncia anche ad una profonda riflessione sul rinnovamento di un sistema desueto, inadatto alle sfide di una conoscenza divenuta motore di libertà e democrazia.
La costruzione di un bienno unitario formativo per tutti, l’innalzamento dell’obbligo scolastico a 18 anni, il rilancio di una didattica a misura di un’intelligenza sequenziale che cambia e diventa in parte simultanea, l’eliminazione dell’ora di religione confessionale per un’ora di storia delle religioni realmente laica sono solo alcune delle nostre idee.
Lo studio e il dibattito interno al nostro movimento proseguiranno insieme alla lotta a fianco dei sindacati studenteschi, nella speranza che anche in questo caso, ”il momento più scuro della notte sia quello che precede immancabilmente l’alba.”
Jacopo Agrimi
Forum Nazionale Saperi

Dal sito nazionale di SEL

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